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La cena giovannea ha tratti di simposio vicini ad una matrice giudaica come quella di Filone di Alessandria, più che al simposio ellenico. Anche nella narrazione giovannea, infatti, esiste forse un'intenzione simile a quella dell'autore alessandrino, fino ad arrivare alla dichiarazione di una speciale identità nel contesto dell'impero romano. In questo senso il brano della lavanda dei piedi costituisce uno snodo essenziale nella narrazione, dove si descrive quello che può essere interpretato come un simposio, ma più prossimo a quello descritto da Filone che non ad un simposio greco. I…mehr

Produktbeschreibung
La cena giovannea ha tratti di simposio vicini ad una matrice giudaica come quella di Filone di Alessandria, più che al simposio ellenico. Anche nella narrazione giovannea, infatti, esiste forse un'intenzione simile a quella dell'autore alessandrino, fino ad arrivare alla dichiarazione di una speciale identità nel contesto dell'impero romano. In questo senso il brano della lavanda dei piedi costituisce uno snodo essenziale nella narrazione, dove si descrive quello che può essere interpretato come un simposio, ma più prossimo a quello descritto da Filone che non ad un simposio greco. I partecipanti vengono definitivamente inseriti in una nuova condizione, quella di discepoli di Gesù, con il gesto della lavanda dei piedi. Il riferimento a Filone illumina circa una caratteristica essenziale per l'autore del vangelo: la necessità di riproporre in modo chiaro e netto l'identità cristiana nei riguardi dell'ambiente circostante.
Autorenporträt
Tony Caronna, docente della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia e del Liceo Savarino di Partinico, direttore di coro. Ottiene nel 1997 il Baccalaureato in Teologia, nel 2002 la Licenza in Teologia Biblica e nel 2013 il Dottorato presso la stessa Facoltà. Nel 2014 consegue la Laurea in Didattica della Musica presso il Conservatorio di Palermo.