Mi chiamo Tamara e ho 44 anni, sono infermiera e mamma di due bimbi. Prima di dedicarmi alla famiglia ho vissuto per 6 anni in un monastero di clausura in Umbria e questa esperienza ha significato molto per la mia vita, mi ha permesso di Arrivare a una certezza a cui è possibile giungere solo dopo aver vissuto abbastanza : il senso di tutto è l'amore. Ho scritto un romanzo che raccoglie in modo "surreale" le cose importanti che han lasciato quegli anni in clausura. Ho usato un linguaggio diretto e semplice perché il pubblico a cui vorrei rivolgermi sono i giovani. Anche se sembra strano, questo è un romanzo d'amore che svela le diverse sfaccettature del sentimento: la passione, l'innamoramento, l'amore spirituale e quello profondo. Ho cercato di farlo con leggerezza e attualità. Isabel è una ragazza di Venezia che, dopo la separazione dei genitori, si trasferisce dal nonno rimasto vedovo. Comincia per lei una vita piena di affetto, di spazi, di libertà e di complicità con nonno Agostino che sembra avere un piccolo difetto: la porta a messa ogni domenica mattina dalle monache di clausura. Col tempo Isabel trova confortante questo momento e quasi capisce la scelta di quelle donne che amano in silenzio. Un giorno scopre il nonno a terra morto e da quell'istante accetta Laura come amica e coinquilina nella casa di Agostino. Come ogni adolescente si innamora e durante una vacanza estiva in Francia conosce l'amore con Gianluca e vive un'intensa esperienza di fede davanti a un crocifisso di una chiesa a Taizé. Dopo il rientro dalla folle vacanza, Isabel trova diversi messaggi criptati che il nonno aveva nascosto dentro un maggiolone rosso e tra gli oggetti preziosi della defunta nonna Teresa. Tra questi biglietti c'è anche un testamento e una rivelazione sul perché della fede del nonno Agostino. Le rivelazioni manderanno in tilt Isabel che cercherà conforto nella preghiera celando a tutti il suo amore per Dio. Un giorno, mentre pulisce la serra dei fiori, cade dalla scala e rimane per ben due anni in uno stato di coma. I medici non sanno come pronunciarsi e parlano di un ipotetico risveglio che porterà a Isabel una totale amnesia e la costringerà a ricominciare da zero la sua esistenza, breve per i suoi vent’anni ma intensa. Mentre la vita attorno a Isabel prosegue, lei durante il coma si abbandona a un desiderio e lo vive attraverso il sogno: immagina di entrare in un monastero e di vivere concretamente l'amore per Dio e per il mondo intero come le monache di clausura. Quando nel sogno la giovane soffre, il suo corpo manda segnali come febbre alta, contratture, apnee, lacrime, ai quali i medici non sanno rispondere. Finalmente Isabel si risveglia dal coma e nel sogno esce dal convento. La sua nuova vita è difficile e si sente in colpa verso Gianluca perché non sente più nulla per lui: il tempo in ospedale ha resettato tutto, anche i sentimenti. Va a vivere con Silvia, una ragazza un po’ libertina, in un sottotetto e ricomincia a sentire le sue emozioni quando incontra Davide che riesce ad aprire il suo cuore spento. Non mancano le incomprensioni tra i due, ma Isabel rimane incinta e l'amore sembra trionfare. Qui propongo uno " sliding doors" o destino scorrevole dettato da un banale inconveniente: un ascensore rotto. Mi rivolgo al lettore e gli propongo di leggere i due finali e di scegliere quello che preferisce. I destini narrati sembrano opposti come se fossero uno lieto e uno triste ma sono invece legati da un denominatore comune: l'amore vero vince sempre!