L'insufficienza renale cronica (CKD) rappresenta un problema di salute pubblica mondiale e le implicazioni ad essa associate possono notevolmente aumentare il rischio di contrarre malattie cardiovascolari. L'intervento medico nei pazienti con CKD è ottimale se instaurato precocemente anche se risulta essere complesso. È importante inviare il paziente con danno renale e CKD al nefrologo il quale, attraverso un'iniziale valutazione clinica e di laboratorio seguita dal monitoraggio della funzionalità renale, potrà valutare l'andamento della malattia definendone la stadiazione come indicato dalle linee guida internazionali. Tra le indagini di laboratorio rivestono fondamentale importanza quelle che vanno a determinare il filtrato glomerulare (GFR). È nella storia naturale della maggior parte dei pazienti affetti da CKD avere un declino progressivo del GFR nel tempo che può anche comportare in alcuni casi la necessità di trattamento dialitico sostitutivo. Il Laboratorio clinico costituisce un supporto indispensabile, attraverso l'utilizzo di marcatori biochimici plasmatici ed urinari, per la diagnosi precoce ed il monitoraggio della malattia.