I brevi istanti che formano il tempo scandiscono - come i rintocchi di un orologio, definito "dio sinistro" da Charles Baudelaire - i giorni di ognuno di noi sulla strada della vita ma il tempo, per sua natura, è fugace e conduce inesorabilmente dalla giovinezza al "tramonto". Proprio nell'ultimo tratto di quella leopardiana strada raccogliamo i sentimenti del poeta Vittorio Rolli trasposti in componimenti poetici - di lessico sincero, senza veli, dallo stile aperto. Il poeta dà voce alle proprie emozioni e racconta e si racconta attraverso una scrittura raffinata, limpida e coinvolgente. Fra i versi aleggia lo spirito di una poesia ambientata in un panorama malinconico in cui, con silenzioso rammarico, Rolli vive la fugacità del tempo consapevole della "scellerata nostalgia". La silloge "Vento D’amore" è la consapevolezza dell'"ultimo vento", del tempo che passa e del quale bisogna vivere il presente - come possiamo cogliere nella poesia "Il tuo domani è tutto qui" - e, nonostante "i rami stanchi degli alberi che sono i nostri corpi", nell'animo del poeta-uomo ci sono ancora momenti di vitalità che sfumano "il nero che al mio giorno s'accompagna" così come persiste l'amore per "il bello sopra ogni cosa" ma forte incidenza ha la lirica "Pria che del fu io sia". Leggere "Vento d'amore" è cogliere nel poeta l'essenza del suo passaggio su questa terra, dove proprio il sentimento d'amore, con tutte le varie sfumature, ha colorato la sua vita e, ancor vigoroso, muove il suo lento e solitario incedere verso l'età della maturità e verso "l'ignoto". Lo stato d'animo del poeta è pacato eppure quel filo conduttore intriso di melanconia fa spesso capolino fra le pagine di vita del poeta e "Tra quegli ulivi". Scrive il poeta che l'amore non è appartenenza ma dono e questa silloge poetica è un dono d'amore che però può appartenere a chi ha la sensibilità di leggere fra i versi di ogni poesia la bellezza e la sincerità d'animo di Vittorio Rolli.