Se può bastare una piccola lumaca, trovata per caso in un grappolo d’uva, per fermarsi a riflettere su quanta poca attenzione diamo alle cose veramente importanti, le alternative sono due: stiamo parlando con una naturalista appassionata di invertebrati oppure abbiamo a che fare con un’anima sensibile. Lasciamo stare la naturalista ed ascoltiamo l’altra possibilità, dato che è poesia pura quella che emerge dalle pagine di Vilma Furone. Perché? Perché quando si riesce a tradurre un concetto in un’emozione che chiunque può provare, ancor più se ciascuno di noi trova la propria emozione, allora lo stato di arte è stato raggiunto. E nonostante alcuni componimenti mantengano un’atmosfera più introspettiva e malinconica, l’entusiasmo e l’amore per la vita restano incontenibili in ogni pagina.